Ilaria è avvocato del Foro di Viterbo. Dopo pochi mesi dalla nascita di Alma, la sua prima bambina, si ritrova al policlinico Umberto Primo per una serie di analisi che escludano la possibilità che sua figlia sia affetta da fibrosi cistica. «I medici erano parchi di spiegazioni – ricorda. Mentre facevano le ricerche mi documentai un po’ di più da me e mi dissi che, comunque sarebbe andata, mi sarei impegnata a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica».

Oggi Alma ha nove anni, un fratellino di cinque, e sa quanto sia fortunata ad essere una bambina sana. La mamma le ha insegnato che «è importante impegnarsi anche per cose che non ci coinvolgono direttamente» e così, qualche volta, anziché andare al parco, si portano i ciclamini alla Coop e li si offre alle persone, perché la mamma dice che «bisogna provare a risolvere i problemi e una malattia è un problema grande, ma non è detto che perché ora non si può curare, domani non sia diverso».

L’attività della Delegazione FFC di Viterbo inizia nel 2007. Ilaria si augura sempre di riuscire a ritagliarsi il tempo per fare qualcosa di più remunerativo di un banchetto, anche per coinvolgere più persone; nel frattempo continua a diffondere la conoscenza della malattia perché «c’è carenza d’informazione». «Non è facile chiedere soldi e nemmeno farsi ascoltare – ammette – ma su dieci no c’è un sì fatto bene» e questo basta a continuare.