Mio figlio Davide è nato nel 1998, e con il suo arrivo è iniziata la nostra battaglia contro la fibrosi cistica. Per tanti anni mi sono concentrata solo su di lui, la sua vita e le sue terapie. Chiunque abbia a che fare con questa malattia subdola sa quanto sia difficile il percorso all’inizio, quanto ci sia da imparare, da accettare, quanto si debba imparare a convivere con le costanti ansie e angosce per riuscire a metterle in un angolo, sapendo che è solo questione di tempo prima che riesplodano.
Per anni ho avuto il rifiuto di tutto ciò che poteva essere collegato alla malattia. Il tempo e le energie fisiche e mentali erano completamente assorbite dalle routine di Davide e alla malattia non volevo dedicare un minuto di più.
Non saprei dire quando io sia entrata in contatto con la Fondazione, ma sicuramente parecchi anni dopo la nascita di Davide. Strano, ma non mi ricordo il momento in cui ho deciso di diventare volontaria. Ho iniziato con la Campagna dei ciclamini, con un banchetto a Carnago, il paese in cui vivevamo allora. Ovviamente è iniziato tutto in sordina, un passo per volta, un piccolo passo per volta.
Ho sempre lavorato a tempo pieno e, per ironia della sorte, nel campo della ricerca clinica, quindi se sottraggo il tempo che dedicavo a Davide e alle sue terapie, quello per FFC era davvero poco e, sono sincera, il dover pensare ancora alla fibrosi cistica nel mio tempo libero mi affaticava molto (in effetti ancora adesso è così).
Probabilmente quando ho iniziato era il 2008, la situazione di Davide era ormai sotto controllo, eravamo entrati nella routine e fare qualcosa per la ricerca era diventato un dovere morale. Sono convinta che non ci si debbano mai aspettare le soluzioni dagli altri, e se non ci diamo da fare noi in prima persona, perché dovrebbero farlo loro al nostro posto? Oltretutto, avendo un background scientifico e di ricerca, mi sentivo ancora più coinvolta ed in prima linea. Così abbiamo iniziato come volontari, coinvolgendo amici per riuscire a gestire più banchetti nelle stesse giornate.
Circa nel 2013 abbiamo conosciuto una coppia di ragazzi di Tradate, il paese dove viviamo ora, che avevano appena avuto un bimbo FC. Loro, con grande forza e forse per lenire un po’ le angosce, hanno iniziato subito a collaborare con noi, anzi spesso erano proprio loro a trainarci, così abbiamo deciso di istituire la Delegazione FFC di Tradate-Gallarate, con l’obiettivo di fare eventi sul territorio sud della provincia di Varese.