Mariuccia approda in Fondazione in seguito alla diagnosi di fibrosi cistica fatta alla sua prima figlia. Non avendo mai sentito parlare della malattia e sentendo la necessità di conoscerla per poterla meglio affrontare, spende molto tempo on line. Diventa presto un’assidua del sito FFC e, quando le capita di leggere della possibilità di partecipare al Seminario di primavera, ci s’iscrive.
Volare a Verona, scoprire la presenza di un’istituzione votata alla ricerca scientifica per sconfiggere la malattia, la fa sentire meno sola, le infonde speranza e le accende «la voglia di lottare insieme». Così, nel luglio del 2007, decide di formalizzare il suo impegno aprendo una delegazione. Racconta Mariuccia: «I miei amici all’inizio pensavano fosse una cosettina che avrebbe avuto poca vita», invece negli anni la movimentazione dei volontari di Vibo è cresciuta al punto di riuscire ad adottare ben cinque progetti di ricerca.
Mariuccia ha il dono di saper coinvolgere emotivamente quanti incontra. Non si stanca di ripetere che «la ricerca è l’unica arma che abbiamo per vincere la fibrosi cistica e che ogni malattia sconfitta è una vittoria per tutti».
Dando una seconda vita a oggetti dismessi ma in buone condizioni, organizza la pesca magica; si dà da fare nelle scuole; allestisce postazioni informative e di raccolta fondi ad ogni occasione – impedibile quella della sagra della pitta china a San Costantino Calabro. Una tradizione è diventata anche la serata in pizzeria, il giorno di San Valentino, al ristorante “Il Saraceno”. Dice Mariuccia: «Ogni evento può andare bene come male, l’importante è non scoraggiarsi. Io festeggio sempre l’amore per la vita e per la ricerca, perché fare la volontaria mi ha dato una vita e una speranza nuova. Per questo un avvenimento lo finisco e un altro lo inizio a preparare. Se nella vita non hai un sogno ti lasci andare. Io vivo solo per sconfiggere la fibrosi cistica».
Mariuccia è un’impiegata pubblica tutta lavoro-casa-figli. È conosciuta tra i compaesani. È molto servizievole e ogni volta che qualcuno tenta di ringraziarla offrendole un caffè, risponde: «Il mio caffè è il 5×1000 alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica». Grazie a lei in Calabria se ne sa qualcosa di più. «In realtà – sottolinea – tutto quello che faccio, lo faccio grazie ai miei amici». Mariuccia sarà naturalmente entusiasta di accoglierne di nuovi.
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