È la mattina del 26 dicembre. Valentina e Daniele si sono svegliati da poco. Si stanno preparando per il battesimo di Vittoria, quando suona il telefono. È l’ospedale. C’è qualcosa d’insolito nei valori dello screening neonatale: la bambina risulta positiva alla fibrosi cistica.
«In un mese ho perso dieci anni di vita – racconta Valentina, ricordando le settimane in attesa dell’esito definitivo degli esami. Non dormivo più la notte. È contro natura pensare che un figlio possa stare male. Per una mamma è impossibile accettare la diagnosi di una malattia inguaribile».
Per loro, però, c’è stato un finale a sorpresa, perché Vittoria si è rivelata una creatura sana. «Si erano sbagliati – continua Valentina. La stessa cosa era capitata alla nascita del suo papà. Ci siamo sentiti graziati e così abbiamo deciso d’impegnarci per fare qualcosa per chi è stato meno fortunato di lei».
All’ospedale Sant’Anna di Torino avevano indicato l’indirizzo del sito FFC. Risultò dunque facile trovare un numero da chiamare per rendersi disponibili. Era l’ottobre 2011. «Ricordo che era un mercoledì – dice Valentina. Riuscii a ottenere tutti i permessi per essere in piazza il sabato con i ciclamini».