«Ho un ricordo che risale a 36 anni fa: Gianni Mastella, seduto sui gradini del Centro di cura di Verona alle quattro di mattina, che discute con un altro medico i casi clinici che avevano in carico. Mio figlio aveva due-tre mesi, si dormiva niente. Vidi un uomo completamente diverso da tutti quelli che avevo incontrato prima. Lavorare con il professore e sentirlo al nostro fianco è stato un impulso a fare di più. La Fondazione ci ha permesso di sentirci partecipi alla malattia dei nostri figli, di coltivare la speranza, l’amicizia e la condivisione».
Gabriella Pansini, Delegazione FFC di Torino