«Il gruppo non è un gruppo – spiega Pamela – sono persone che si uniscono secondo necessità». Hanno iniziato a partecipare all’attività della Fondazione in occasione della Campagna nazionale 2011. «Abbiamo deciso tutto all’ultimo momento», racconta la responsabile. «Lo abbiamo fatto perché in Friuli non c’era nessun volontario. Grado è un paesino piccolo e io sono una persona abbastanza riservata. Ho due bambine, una delle quali è malata. Agendo in prima persona mi sembra di fare qualcosa per me stessa. Mi piacerebbe che fossero i miei amici a muoversi. C’è anche da dire che competere con altre mille associazioni mi mette in imbarazzo. Ad ogni modo facciamo quello che possiamo».
Trovandosi su un’isola, tutto è fuori mano e risulta più difficile da realizzare. Il periodo economico non è neppure dei migliori, ma gli amici di Grado non si danno per vinti: «fare qualcosa non costa niente. Abbiamo tutti tanto da fare, tanti pensieri di lavoro e familiari, ma se non ci mobilitiamo per primi non lo farebbe nessuno». Conclude Pamela: «io non so usare Internet. Devo chiedere tutto a mio marito, ma l’intenzione di fare qualcosa ce l’ho. Non so quando. Dovrei trovare degli amici». Quanti volessero mettere a disposizione un poco del proprio tempo non esitino dunque a chiamare.
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