La Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC) mi è apparsa in TV quando, con le lacrime agli occhi, guardavo lo spot della Campagna di Ottobre. Pensavo che avrei dovuto fare qualcosa anch’io per aiutare la Ricerca. Almeno era quello che speravo per far stare bene il prima possibile mio figlio Matia. Così ho chiamato in sede e ho allestito il nostro primo banchetto nel lontano 2009.
Nei primi eventi mio figlio non ha voluto presenziare ai banchetti, perché si sentiva messo troppo in vista. Poi coinvolgendo i suoi amici lo ha trasformato come una specie di gioco ed era fiero di esserci. Nei primi anni è stata dura farci conoscere e far sì che la gente si fidasse, anche perché nel nostro paese c’erano altre Onlus già inserite da anni. Noi d’altronde ci impegnavamo per una malattia sconosciuta ai più, e quindi abbiamo dovuto innanzitutto sforzarci per farla conoscere e per far capire che solo la ricerca può cambiarne il destino.