La Delegazione del Verbano-Cusio-Ossola nasce nel 2006 grazie a Claudio Fogli, che dopo essere stato colpito molto da vicino dalla malattia decide di avvicinarsi alla Fondazione per sostenere la ricerca scientifica. Con parenti e amici organizzano partite di calcio, grigliate, feste all’oratorio con maghi e pagliacci, per cercare di far conoscere la malattia in una zona, quella della provincia piemontese, dove è quasi sconosciuta.
Spiega Nathalie, leva giovane, recente e preziosissima per la Delegazione: «Noi siamo fuori dai grossi centri urbani. In zona c’è poco; la gente è diffidente e difficile da sensibilizzare. Abbiamo pochi volontari al di fuori della strettissima cerchia familiare e degli amici più intimi. Io lavoro in un supermercato, Claudio fa il fotografo. Per fare i banchetti il sabato e la domenica devo chiedere i permessi e anche lui normalmente è impegnato. Darsi i turni è complicato, senza volontari su cui poter fare affidamento». Ma si sono ingegnati e riescono ugualmente a organizzare tre-quattro eventi l’anno con buoni risultati di pubblico e d’incasso.