La storia dei volontari di Trevignano risale a molti anni fa, quando mamma Teresa e papà Gino scoprirono che una delle loro tre figlie era malata di fibrosi cistica. Da allora, e a molti anni dalla sua scomparsa, continuano a raccogliere fondi per sostenere la ricerca.

Fulcro della Delegazione è Gino, uno dei volti del volontariato nel paese di Trevignano, donatore AVIS, presenza storica nel gruppo Alpini del paese e attivista nella raccolta fondi a sostegno della ricerca sulla malattia genetica grave più diffusa in Italia. A sostenerlo da una vita ci sono la moglie e le figlie Alessia e Patrizia, a cui si aggiungono amici e parenti, che aiutano durante la Campagna nazionale con la vendita dei ciclamini. Citarli tutti è difficile.

«Per una decina d’anni e fino a qualche anno fa, abbiamo organizzato una gara di motocross a favore di FFC. Poi, per una questione di responsabilità nei confronti dei piloti, non è più stata fatta – racconta Patrizia. Ora il nostro impegno si concentra in ottobre, quando, coinvolgendo i gruppi Alpini, riusciamo a vendere i ciclamini in tutte le frazioni del nostro Comune (Trevignano, Falzè, Signoressa e Musano). Tramite una cugina, che coinvolge i suoi amici, riusciamo ad arrivare anche a San Gaetano. Inoltre, abbiamo la collaborazione col Coro di Padernello che ci aiuta nei nostri eventi: è un gruppo molto unito».

Da un paio d’anni collaborano con la Delegazione anche gli Amici dei Cavai, un gruppo che organizza spettacoli con i cavalli. Quello che raccolgono lo devolvono alla Fondazione. L’impegno dei Pozzobon è risaputo e così capita non di rado che vengano contattati per dare una mano nella organizzazione di qualche evento. In cambio c’è sempre l’impegno a devolvere il ricavato dell’iniziativa alla causa che sta loro a cuore.

«Da questa esperienza – dice Patrizia –, ne viene che s’incontrano sempre persone disposte ad aiutare gli altri. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio. Continuare su questa strada; coinvolgere sempre più persone; raccogliere fondi per far guarire gli ammalati dalla fibrosi cistica è quello per cui ci spendiamo, nella consapevolezza che la strada è molto lunga, ma che in tutti questi anni è stato fatto tanto. Per questo chiediamo a tutte le persone che ci hanno aiutato fino ad ora che continuino a farlo».