La Delegazione di Fermo nasce nel novembre del 2009 con un obiettivo: «cercare di colmare il vuoto di presenza della Fondazione nelle Marche». Massimo Magnaguadagno, che ne è il responsabile, racconta: «Ero partito volendo fare il semplice volontario. Facendo da spalla alla Delegazione di Teramo maturai delle idee. Le condivisi con Jessica [responsabile della gestione di Delegazioni, Gruppi e Volontari FFC]. Non conoscevo gli oneri del responsabile ma Jessica disse che, visto il mio attivismo, avrei potuto benissimo fondare una delegazione. Dunque eccomi qui».

Quella di Fermo è stata la prima Delegazione FFC in territorio marchigiano. «Visto che non lo fa nessuno – ho pensato – rimbocchiamoci le maniche e strada facendo qualcuno troverò. Infatti, Margherita Lambertini, oggi responsabile della Delegazione di Pesaro, l’ho incontrata in una delle mie prime uscite». Funziona anche così dunque, purché esista un progetto. Quello di Magnaguadagno è chiaro: «Arricchire le Marche di nuova gente che aiuti la FFC e la ricerca sulla fibrosi cistica».

Cosa ha spinto il giovane Massimo a investire il proprio tempo libero dal lavoro di geologo a sostegno della causa FFC? L’incontro con una ragazza malata. Spiega: «Le persone con FC hanno una forza affascinante. Da loro si può apprendere molto sui modi di affrontare la vita. Quella ragazza in particolare mi ha lasciato la voglia di riuscire. Sono un tipo piuttosto testardo. Vorrei portare tra la mia gente un po’ di apertura».

La sfida viene da dove non la si aspettava. Ammette: «Serve ricredersi rispetto a tanti modi di pensare catastrofici. Io stesso ero un tipo alla marchigiana: prevenuto, perché si sente di tutto e non sempre la parola “onlus” è riconducibile a qualcosa di limpido. Da volontario ho avuto modo d’incontrare tante persone di buon cuore. La Fondazione è trasparente e la negatività che avevo prima l’ho persa a fronte di tante esperienze. Il “grazie per esserci” del donatore, per avergli offerto l’occasione di dare, si comprende solo quando lo si ascolta direttamente».